Il “fascino interdisciplinare della comunicazione” nel gruppo websemantico di Paola Capitani
Premessa
Esperienze, professionalità,
comunicazione/informazione, terminologia, metodi/criteri, obiettivi, tecniche: una
dimensione interdisciplinare dell’informazione o, meglio, della conoscenza, che
dimostra come si agisce “in gruppo” in qualsiasi ambito tematico, purché si
disponga di strumenti comuni e condivisi. Solo il possesso di questi requisiti
rende la frequentazione della rete, di Internet, un esercizio proficuo e
razionale e non di girovagare senza meta.
Dopo anni di
corporativismi Internet ha fatto capire che in rete ci siamo tutti, forse, ma
dico forse, avremo un domani dove, anche nell’area della scienza
dell’informazione si avrà una formazione professionale comune di tipo generale
e delle specializzazioni nelle diverse aree. Infatti i “gestori della
conoscenza” (knowledge manager), condividono le stesse discipline di
base, con tante diversificazioni in ambiti differenti (bibliotecari,
archivisti, documentalisti, addetti a uffici stampa, ecc.). Per chi opera nel
mondo dell’informazione/comunicazione dovrebbero valere gli stessi principi: un
curricolo base comune sul quale si devono inserire delle successive
specializzazioni. Sembra incredibile che in
un paese come il nostro, apparentemente in pole position, non esista
ancora un’offerta universitaria che dia questa possibilità, nonostante siano tutti d’accordo a definire “società dell’informazione”.
Gruppo web semantico
Tornando ai
punti di forza, un terreno comune a bibliotecari e documentalisti, sociologi e
formatori, ricercatori e utenti, si evidenzia un essenziale strumento di
comunicazione comune rappresentato dalla terminologia (oltre al metodo, che non è però oggetto di queste
considerazioni. Nell’ambito del Gruppo websemantico è stato messo a punto un sistema di lavoro sottoposto
ai diversi gruppi attivi nelle aree di competenza)[1]. Per comprendersi è indispensabile
usare la stessa “terminologia”, perché oggi, in rete e non, circolano lingue
differenti che devono obbligatoriamente avere la stessa traduzione concettuale
e la medesima interpretazione, per evitare che l’utente si perda in strani
meandri caratterizzati da confusione e ridondanza.
Purtroppo lo strumento (pc,
Internet, rete e quel che sarà domani), mentre da un lato amplia le conoscenze,
dall’altro deve ridurre le differenze terminologiche per riportare a un codice
comune gli stessi concetti, così come da sempre le codifiche ci hanno insegnato
e obbligato a fare.
L’aspetto
terminologico è legato alla traduzione: e qui bisogna cospargerci il capo di
cenere per le ambiguità o errori che circolano nel settore della scienza
dell’informazione (information science),
nelle nostre università accolta solo da poco tempo col significato
con il quale è conosciuta nello scenario europeo, tradotta con
“informatica” (informatics o computer science sarebbero i rispettivi
calchi inglesi). E ancora “servizio informativo” (information service) e “sistema informativo” (information system) spesso non tradotti in italiano con i
rispettivi “servizio informatico” e “sistema informatico”. Quindi, tanto per
mettere un tassello nel mosaico della comprensione e della comunicazione
comuni, adottiamo due semplici criteri: “informatico” e “informativo” non sono
sinonimi così come “computer” e “information” non sono sinonimi. Da qui
la necessità di collaborare, sul versante della terminologia, agli stessi
progetti e sulle stesse tematiche, condividendo punti di vista anche diversi e
ambiti completamente differenti. In quest’ottica si colloca, il Gruppo di
lavoro “web semantico”, dove nel tempo si sono eloborate terminologie
specifiche per l’area economia, (Biblioteca dell’Università “Carlo Cattaneo” di
Castellanza, la Biblioteca nazionale centrale di Firenze, che sta aggiornando
il Soggettario della BNI.
Analogamente nel settore Polimoda (coordinatore del gruppo), Scuola superiore
traduttori e interpreti dell’Università di Bologna, oltre a gruppi che agiscono
sul tema Salute e sanità,[2] su
Educazione/Formazione, in area giuridica (Istituto Teorie e tecniche
dell'informazione giuridica)[3].
La condivisione
concettuale e l’utilizzo della stessa traduzione per ogni identico termine crea
un ponte terminologico, che dovrebbe aiutare l’utente a trovare l’informazione
che sta cercando. Il ricorso agli standard vigenti[4] e
l’utilizzo di strumenti di controllo condivisi individua macrofenomeni di riferimento utili per tutti
gli operatori del settore.
Lavorare a
distanza, scambiare esperienze e criteri, organizzare tavole rotonde in
presenza sono tra i metodi di lavoro più validi per effettuare una sinergia
operativa che utilizza le esperienze di tutti e che fornisce al tempo stesso un
valido sostegno progettuale. Il problema infatti, nonostante viviamo nell’era
dell’informazione e della comunicazione, è proprio quello di conoscere le
esperienze in corso, che proliferano in modo esponenziale e che rischiano di
passare spesso inosservate, con dispendio di forze e risorse.
Il glossario
di base sul sito della REI rete di eccellenza dell’italiano, costituisce un
punto di riferimento per chi partecipa al “Gruppo” e condivide concetti, traduzioni,
significati. Il glossario è stato redatto sulla base di altri dizionari di
settore, repertori di carattere terminologico, standard, ed è a disposizione
per chi vuole utilizzare i termini con quei significati. Una terminologia standardizzata
ma dinamica, modificata in base ai suggerimenti e alle proposte del gruppo di
lavoro. I numerosi progetti europei in rete sono una dimostrazione di come si
procede nella messa in comune di informazioni, banche dati, siti, link, purché allineati
secondo gli standard condivisi, le regole stabilite e concordate, attraverso l’uso
della lingua inglese, non per una forma di dipendenza culturale, ma per una
semplice diffusione, che ne ha fatto la “ lingua di scambio per addetti ai
lavori. Si dovrà valorizzare i propri patrimoni linguistici nazionali, per
veicolarli ai 26 paesi dell’UE. Praticità, sintesi e chiarezza sono le ragioni
per cui la terminologia inglese è ormai entrata nella nostra cultura e quotidianità.
A conclusione di queste note, si ribadisce
che il vero valore della rete è il gruppo, punto di forza di qualsiasi
progetto, in quanto nel gruppo si trovano le risorse, le occasioni e le modalità di
confronto, le esperienze, i punti di vista differenti che portano ad un
arricchimento della conoscenza –
multietnica, multilinguistica, multirazziale – tipica della rete e del
web, quindi utenza privilegiata del nostro servizio informativo e formativo.
[1] Si tratta di un metodo che è stato così concepito per
raccogliere le diverse competenze ed esperienze:
Obiettivi - Razionalizzare le risorse, condividere le
esperienze, diffondere un costume documentario finalizzato non solo all'acquisizione
di dati e informazioni, ma soprattutto alla formazione di una cultura e di una
professionalità che utilizza la terminologia come comune denominatore tra aree
diverse e interessi diversificati.
Metodo - Analisi della terminologia di settore (libri, riviste, cd,
cassette, ecc.) per la estrapolazione dei termini ritenuti utili per utenti e
ricercatori. Confronto con le fonti di riferimento (soggettari, glossari,
dizionari, ecc.).
Articolazione della gerarchia secondo gli standard ISO 2788 e
5964, con definizioni e sinonimie essenziali per la ricerca e
l'orientamento dell'utenza. Traduzione del termine in due lingue europee quali
l'inglese e il francese.
Fasi operative - Un primo nucleo di termini
(30-50) considerati significativi per il settore, confrontati con la lista dei
termini presenti nel Soggettario della BNCF, del Thesaurus Polimoda
e delle altre fonti di riferimento utilizzate dalle strutture che fanno parte
del Gruppo di lavoro. Verifica dei termini, delle traduzioni, della gerarchia e
dell'area di appartenenza, utilizzando un programma facilmente esportabile.
[2] Istituto Superiore di
Sanità, http://www.iss.it, Ispesl,
http://www.ispesl.it
[3] Non sono stati inseriti
gli indirizzi web per non appesantire questa breve comunicazione e anche perché
per la maggior parte dei lettori del presente articolo sono indirizzi ormai
noti e posseduti negli indirizzi “preferiti”, o infine facilmente recuperabili
con qualsiasi motore di ricerca.
[4] ISO 2788, ISO 5964, ISO 5963, ISO 5127, disponibili anche nella
versione italiana UNI, http://www.uni.com
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