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Open Culture: accessing and sharing Knowledgescholarly production and education in the digital age - Milano, 27-29 giugno 2005 - http://openculture.or

An old meeting of 6 years ago, but usual up to date.. as we see often the same problems and the same methods that we cannot realize..
we say often that we have not money and resources and tools, I say instead that we are missing of good people involved in the same goals and with the same tools and terms. This is Gruppo websemantico which is working since 2000 without any fund and real oranization, according the basic Internet criteria and goals.
This new opportunity in Rome is the fact, as the ebook published by Garamond and the forum and blog available, together with the participation of several foreign collegues and experts, authors and users.

Open Culture: accessing and sharing Knowledgescholarly production and education in the digital age - Milano, 27-29 giugno 2005 - http://openculture.org/milan-2005 - The eExplor Project

Milano, il convegno internazionale “Open culture: accessing and sharing knowledge scholarly production and education in the digital age, con il patrocinio del AICA , Università Statale di Milano Dipartimento di Informatica e Comunicazione , Centro di Ateneo per le Biblioteche (CAB) Università di Padova , Università di Bologna , Servizio coordinamneto biblioteche Università di Parma , Università di Trento , con la collaborazione del CILEA .
L’open culture, strettamente legata a open source, open software e il knowledge management: termini ampiamente usati con il calco originale inglese, anche per non incorrere in traduzioni errate e confuse interpretazioni. Sempre più spesso si assiste a inesatte citazioni di termini che non rispondono alla correttezza originale: ad esempio i termini teaching, learning e training hanno tre rispettive traduzioni (insegnamento, apprendimento e formazione) con caratteristiche e definizioni chiaramente diverse l’una dall’altra. Analogamente e-learning e fad non sono sinonimi, in quanto e-learning è comprensivo della formazione a distanza, di cui rappresenta solo una parte e quindi da non usare in alternativa. Sembra di voler mettere i puntini sulle “i” , ma per capirsi oltre i confini occorre condividere un lessico comune e una comprensione univoca , che non sono solo semplici disquisizioni terminologiche me ben più radicate convinzioni concettuali.
Da qui lo spunto del convegno sull’open culture, che proprio perché “open” e relativo alla “culture” richiede un rigore e una chiarezza definite e universali. Un primo passo nella definizione degli obiettivi del convegno è stata proprio la definizione del contenuto per circoscrivere i temi e le aree di intervento e fornire una chiara e univoca chiave di lettura. A questo scopo è basilare un glossario tematico, disponibile sul sito del convegno e un gruppo di lavoro di riferimento.



Obiettivi del convegno
All’interno del panorama di Internet il libero accesso, le infrastrutture digitali, le nuove comunità di apprendimento stanno promuovendo processi innovativi di costruzione della conoscenza, in particolare su scambi, riuso e sua diffusione.
Gli agenti impegnati in attività creative e di ricerca sono spinti da varie motivazioni, in particolare basati sulla convinzione che la conoscenza non può essere considerata una proprietà esclusiva di chi l’ha scoperta. I benefici di essa devono quindi ricadere su tutti coloro che sono interessati al suo uso, senza nessuna restrizione e con una regolare protezione internazionale sul copyright.
Un particolare aspetto riguarda l’area scientifica ed educativa per il loro impatto sulla società intesa nel suo complesso. In particolare si evidenziano due componenti fondamentali:
- open source per ampliare la comunità educativa attraverso lo sviluppo e la condivisione di contenuti di apprendimento (learning content) con sviluppo di contenuti aperti (open content development);
- open access model, come punto di incontro di un ampio numero di discipline e di approcci
tra I quali in particolare il recupero dell’informazione, la gestione dell’informazione (in tutte le sue svariate sfaccettature) e soprattutto la gestione della conoscenza.

In particolare il convegno era occasione di incontro per amministratori di fonti informative, editori, ricercatori e insegnanti, sul ruolo e il futuro dell’open culture per la creazione e la condivisione della conoscenza in particolare su open access e open content development relativamente a:
- rassegna dei principali studi di caso all’interno della comunità di apprendimento;
- identificazione delle barriere e degli ostacoli per la condivisione della conoscenza, in particolare quelli legati alla proprietà intellettuale e alla gestione dei diritti di autore;
- approfondimento della discussione sulla qualità;
- modelli di business nei mercati tradizionali

Tematiche affrontate
Tra gli argomenti trattati nella prima giornata quelli relativi a Electronic Scholarly Publishing and Open Access (con interventi di Loriano Bonora, Director of Sissa Telematica, SISSA, International School for Advanced Studies, Trieste), Scientific writing and the WEB today (Renato Spigler, Università Roma 3), Multilingual terminological working project – the building of a Committee (Paola Capitani, Semantic Web Group), Publishing on BMC (Nicola Magrini, CEVEAS, Director), The open reviews (Editore Morselli), A Italian early experiment in open access publishing (Maria Chiara Pievatolo, Dipartimento di scienze della politica, università di Pisa), The Supply of Academic Publications To and From Universities in the Developing Regions by Means of Internet (Stephen Mayega, Makerere University, Kampala, Uganda). Mentre i keynote sono stati: Enhancing Scholarly communication and scientific dissemination through Open Archives (Fred Friend - JISC Consultant, OSI Open Access Advocate, Honorary Director Scholarly Communication UCL), Biblioteca d'Alessandria: a new technical and business model for Open Repositories creating software (Massimiliano Simoncini, Simmaco sas), CERN's Institutional Repository and Open Access Activities: Looking Behind the Scenes (Joanne Yeomans, CERN Library. Geneva, Switzerland), A user centred portal for open access Italian scholarly literature search and retrieval: the PLEIADI project (Ugo Contino, CASPUR, Roma). Al termine della giornata la tavola rotonda sul tema: The Open Access Libraries con Friend, Contino, Magrini, ecc.
La seconda giornata dedicata a Open Culture for Scientific dissemination and cross-disciplinary education ha avuto gli interventi di Paul Mezey (Canada Research Chair in Scientific Modelling and Simulation, Memorial University of Newfoundland, St. John's, NL, Canada) seguito da Community Plumbing in Action: BEAT and the Campus Commons (Mark Hemphill, University of Prince Edward Island, Canada), The Impact of Information Quality, Service Quality and System Quality on Satisfaction: an extension of the Technology Acceptance Model (Juan Carlos Roca, Dep. Economía Financiera, Universidad de Huelva), EUREA project: collaboration between LERU universities in terms of higher education and teaching through ICT (Antonella Cosetti, CTU, Università degli Studi di Milano), E-learning's policies, class-application and perspectives in the teaching programs for the Higher Education, (Goussios Charalambos, Kodona Athina, International and European Studies, University of Piraeus Nikolaidou Paraskevi, State primary School Teacher of English), ISA: a simple and usable tool for knowledge creation and sharing (Fabio Vitali, Department of Computer Science, Università di Bologna), Towards a new e-learning model – knowledge from the community (Rosario Sica, CEO of Semantic Internet Innovation Ltd, Milano). I keynote A Socio-Technical Approach to Reusing E-learning Material (Alexandra Tödt, Project Manager JOIN, University of Cologne, Inst. for Political Science and European Research), Open Licenses - The Response to the Enclosure of the Public Domain (Michael D. Birnhack, Co-Director, Haifa Center of Law & Technology), Creating, Sharing and Reusing e-Learning Content (Graham Attwell, Bremen Univeristy), Sharing Knowledge:sharing wealth towards aworld without poverty (Benabdallah Tawfik, Mechanical Engineering Department - Enset-Oran, Algeria), E-learning content - a European policy perspective (Brian Holmes, Principal Administrator, DG Education and Culture, European Commission), Feasible mixed business models for the elearning content providers.
Emerging Scholarly Networks, il filo conduttore della giornata del 29 giugno dove i keynote si sono alternati sulle tematiche: The Collective notebook of mankind - access, claims and quality on the world wide web(Kim Veltman, European University of Culture, Paris, Co-ordinator E-Culture Net, Maastricht), Representing Knowledge in the semantic WEB (Oreste Signore, W3C Office in Italy/CNR), Hyperkrep academic communities: an ontologybased approach to content portability (Laura Anna Ripamonti, Ivan Longhi, Cristian Peraboni, Università di Milano), Social Protocols for Civilization Networks (Flemming Funch, Andrius Kulikauskas), The Long Tail of Internet Video: why the newtelevision, detached from commercial distribution channels, may become a great educational resource (Robin Good - Publisher MasterNew-Media.org, Kolabora.com), Learning Networks Learn by Clarifying Roles (Andrius Kulikauskas, Chris Macrae), The Integrative Improvement Institutes Project
(Graham Douglas, Nancy Cailleteau, Brave-Brains Innovation Alliance). I keynote si sono articolati su: The Socio-Economic Dynamics ofLearning Networks (Andrea Mills - BraveBrains Innovation Alliance/Università Cattolica Piacenza).
La tavole rotonda conclusiva del convegno ha avuto il seguente argomento: Building Bridges between Academics and Self-Learning, Produzione e distribuzione dei contenuti digitali per lo studio e la didattica (Production and distribution of educational and scholarly digital contents) nella quale hanno preso parte Fiorello Cortiana (senatore italiano), Davide Palummo (Giuntilabs), Christian Branchi (Didagroup, commercial LO developer, SCORM interoperability), Salvatore Marras (Formez/Dipartimento Funzione Pubblica - riusabilità dei LO in ambiente PA), Maurizio Piscitelli (Univ. Salerno progetto PRIN con Univ Padova su contenuti digitali e-learning), Giuseppe Granieri (Elisa Manacorda (Direttore di Galileo, Giornale di scienza e problemi globali).
Le tavole rotonde, effettuate al termine dei lavori di ogni giornata, hanno focalizzato i punti salienti trattati dai relatori e sottolineati dai coordinatori delle relative sessioni.

Conclusioni e proposte operative

Il convegno è stata una prima occasione per far incontrare esperti e ricercatori di molti paesi, rappresentativi non solo della realtà europea ma di quella internazionale a più ampio raggio (compresi Canada e Stati Uniti), fatto che determinato gli organizzatori non solo a diffondere i materiali presentati durante le tre giornate del convegno, ma soprattutto a costituire un gruppo di lavoro permanente attivo sulle tematiche affrontate e in fase di continua evoluzione .
Sono allo studio le modalità per costituire una community in linea che diventi un punto di riferimento costante sulle tematiche affrontate, per proseguire sulla base degli interessi recepiti durante le giornate in presenza, e con il suggerimento degli stessi relatori che hanno partecipato, in presenza e a distanza, all’iniziativa.
Già è programmato un incontro di sintesi e nuove proposte operative per la metà del mese di settembre. Per informazioni in merito si prega di segnalare i nominativi interessati ad essere informati, attraverso apposita mail.
Le tematiche affrontate vanno dalla condivisione alla ricusabilità, dai LO alla terminologia, dalle community di apprendimento al km, per cui sempre più è basilare la connessione e la messa in comune di tutte le risorse disponibili, non solo per evitare duplicazioni e sprechi di risorse, ma per costituire una vera rete di competenze ed esperienze, che, attraverso specifiche specializzazioni, persegua un obiettivo comune. La società della conoscenza ha bisogno di una effettiva rete di esperienze e di culture che interagiscano in modo costante e vitale, in un clima di mutua partecipazione, nel rispetto di standard e di singole necessità.
Una attiva collaborazione e un continuo scambio a distanza sono i criteri base per mantenere contatti, ma soprattutto creare quelle sinergie indispensabili per la gestione della conoscenza, per mantenere effettivamente i confini “open” a salvaguardia di una “cultura” sempre più diffusa e fruibile da tutti, con il concorso e la fattiva cooperazione di chi si riconosce negli obiettivi e nei metodi.

Paola Capitani – paolacapitani@libero.it


An old meeting of 6 years ago, but usual up to date.. as we see often the same problems and the same methods that we cannot realize..
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